SOVRANE ELEGANZE Residenze Sabaude tra arte e moda

Ladies and Gentlemen, benvenuti!
La mostra di cui vi parlo oggi unisce due delle mie più grandi passioni: l’arte e la moda!
Si parla di moda d’altri tempi presentata tramite le donne di casa Savoia nella splendida cornice del Castello di Racconigi!
Durante la visita ero così entusiasta ed emozionata che solo a pensarci mi si riempie il cuore💙

SOVRANE ELEGANZE Residenze Sabaude tra arte e moda

Dove: Castello di Racconigi(CN)
Periodo: dal 17-03-2018 al 29-07-2018
Info: info@leterredeisavoia.it
Numeri utili: da martedì a venerdì: tel. 0172 86472; sabato e domenica: tel. 0172 813798
Orari: dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18); lunedì chiuso
Biglietto intero: 7€ (comprensivo di visita guidata)
Prenotazione obbligatoria


La location
Soffermiamoci brevemente sul luogo che ospita questa fantastica collezione!
Il Castello di Racconigi nato come struttura fortificata intorno all’IX, passò successivamente ai marchesi di Saluzzo e poi ai Savoia-Carignano.
Nella sua realizzazione e rifacimento si susseguirono importanti architetti attraverso i secoli: Guarino Guarini, Giambattista Borra, Pelagio Palagi.
Dopo il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, il castello venne chiuso. Nel 1980, dopo trentaquattro anni di esilio, Umberto II decise di vendere l'intera proprietà allo Stato, ponendo un'unica clausola: che la residenza e tutte le proprietà ad essa annesse, fossero destinati ad attività culturali di tipo divulgativo. Così dal 1994, la residenza è in gran parte visitabile ed è oggetto di costanti restauri di natura conservativa volti a preservare la struttura e a riportare agli antichi splendori i piani nobili dell'edificio.
Potete saperne di più cliccando qui.
La mostra

La mostra “SOVRANE ELEGANZE Residenze Sabaude tra arte e moda”, ricordando le donne Savoia che si sono distinte nel corso della storia, racconta attraverso i ritratti e gli abiti ad essi associati, l’arte e la moda attraverso i secoli.
A ognuno dei più bei ritratti di queste importanti figure femminili si abbinano, infatti, abiti provenienti dalle più importanti sartorie di moda italiana tra cui la Sartoria Tirelli, il cui proprietario nasce proprio come collezionista d’abiti d’epoca (arrivò ad avere circa 1200 abiti risalenti dal 1750 al 1900).
Gli abiti esposti, circa una ventina, non sono, però, abiti d’epoca ma tratti da film e produzioni televisive tra cui “I Borgia”(2011), “Raffaello. Il Principe delle Arti” (2017), “La Monaca di Monza”(2004)… e altri ancora.
La visita parte dal salone d'Ercole, ovvero il salone di rappresentanza, e prosegue lungo le varie stanze del Castello, alcune delle quali aperte in occasione della mostra.


La prima dama che ci viene presentata è Adelaide di Susa (1016-1091), nel ritratto porta i capelli sciolti e mossi, un vestito in velluto damascato con maniche e collo in pelliccia probabilmente di un animale presente nel nostro territorio come uno scoiattolo. L’abito a lei accostato, uno dei miei preferiti in esposizione, è in stile gotico, dalle forme slanciate verso l’alto come avviene in architettura. I bottoni presenti sono puramente decorativi, per chiudere l’abito erano presenti dei legacci. La capigliatura sul manichino è in un materiale curioso: è lo stesso delle pagliette che si usano in cucina per pulire sporco ostinato.


Si continua nella stessa stanza con Matilde d'Albon (1110 ca- 1148) e un abito neo gotico rosso aderente, Bianca di Monferrato (1472-1519) e Bianca di Borgogna (1288-1348) i cui abiti iniziano ad essere maggiormente voluminosi, a vita alta e con la biancheria intima che fa capolino da scollo e maniche.


Ma gli abiti più sforzosi, maestosi e nell’immaginario collettivo maggiormente principeschi, a mio parere, sono esposti nelle stanze seguenti.
Uno di questi è quello di Margherita di Francia Valois (1523-1574) con vita strettissima e una voluminosa gonna ottenuta tramite una struttura denominata guardinfante (il termine fa riferimento alla pancia delle donne incinte, a protezione dell’infante) i cui cerchi che la formavano potevano essere in vimini o in metallo.


Degna di menzione è Caterina Michela d’Asburgo (1567-1597) di cui parleremo in prossimo post (siete curiosi/e?), ma che ho avuto il piacere di trovare anche qui. L’abito a lei associato proviene dal film “La Monaca di Monza” (2004), come quello del suo ritratto è molto accollato, con gorgiera e dalle maniche doppie.


Aumentando ancora sfarzo e magnificenza non posso non mostrarvi il sontuoso abito da corte del 1660 usato in “Marquise” (1997), che non ricorda nessuna dama in particolare, ma è perfetto per esaltare la preziosa sala del casato. La scollatura è molto ampia, ornata da filamenti in oro, colore predominante del vestito, mentre le maniche sono ornate in pizzo. Il risultato è, a mio parere, spettacolare!


L’unico pezzo originale della mostra è il mantello della principessa Altieri, dama di corte della Regina Elena di Savoia. Il mantello è in velluto pannè nel colore tipico della casata, il blu Savoia. Data la lunghezza e il materiale utilizzato, indossare un mantello del genere voleva dire portare sulle spalle un bel peso!


Per concludere nelle cucine reali troviamo un insolito connubio tra vestito e cibo con “La moda è servita” a cura del costumista Alessandro Lai. Gli abiti sono al posto delle cibarie: tra padelle e stoviglie, disposti su tavoli e vassoi!
Con i colori di stoffe e pietanze attentamente studiati l’ambiente resta allo stesso tempo surreale e accogliente.


Come avrete già capito sono pienamente soddisfatta della visita e la consiglio non solo agli appassionati di moda, ma anche a chi ama l'arte e la storia!
Vi piacciono questi post un po' principeschi che ricordano il mondo delle fiabe e di epoche lontane?
Siete cuiriosi/e di andare a visitare la mostra e questo fantastico castello?
Fatemi sapere tutto nei commenti!



Vi auguro...
Tante belle cose!!!
Lady Aivlis

Commenti

  1. Location davvero principesca, così come gli abiti!
    Credo che una mostra di abiti storici risalti ancora di più se collocata entro una scenografia del genere. Capisco bene perchè l'abito di Adelaide di Susa ti abbia colpita... il colore del tessuto è anche uno dei miei preferiti!
    E sono molto curiosa di leggere prossimamente di Caterina Michela d'Asburgo ;)

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    1. Non posso che essere più che d'accordo con te, il Castello è proprio la cornice perfetta per la mostra!
      Sono contenta di aver stuzzicato la tua curiosità!

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  2. Che bello Silvia! Ci devo andare assolutamente :)
    Grazie!

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    Risposte
    1. Sono molto contenta ti sia piaciuto, te lo consiglio davvero!

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