Strumenti Musicali Antichi della Musica Popolare

Ladies and Gentlemen,
avete mai pensato di unire montagna e arte? No, non mi sto riferendo a meravigliosi quadri a tema naturalistico, ma a una mostra situata a quasi 1400 metri d’altezza!
Si tratta di un’esposizione di strumenti musicali della musica popolare partendo dai più antichi flauti fino a più moderne chitarre suonati in Val Varaita e non solo!
Tendete le orecchie, vi accompagno a scoprire qualcosa sulla musica delle vallate cuneesi!

Strumenti Musicali Antichi della Musica Popolare

Dove: Becetto, Sampeyre (CN)
Periodo: dal 01-07 al 31-08-2018 tutti i giorni
Orari: venerdì- 10:00- 12:00 / 15:30- 18:30.
Ingresso gratuito con visita guidata


La location
La mostra si svolge presso i saloni della canonica della chiesa della Madonna Nera di Becetto, Sampeyre.
Il culto in questa zona risale già all’anno mille in cui è documentata una primitiva cappella, mentre un’antica chiesa è presente dal 1200 circa. Il culto della zona era quello della Madonna nera, la cui statua è stata rubata in tempi recenti e riprodotta pochi anni fa.

La mostra
La mostra offre una vasta selezione strumenti musicali per lo più appartenenti a un collezionista di Venasca, Celeste Ruà, curatore della mostra e direttore del museo del Mobile dell’Alta Val Varaita (info al sito).
Gli strumenti esposti sono stati alcuni dei protagonisti della tradizione della musica occitana e non solo. Essi provengono soprattutto dalle vallate cuneesi, come le valli Maira, Varaita, Po, Stura, ma anche dalle Langhe e dall’alta Savoia.
Entrando nella prima sala espositiva ci troviamo circondati da tamburi, grancasse, trombe e ottoni che subito ci fanno immaginare quali potevano essere le occasioni di festa lungo le strade quando venivano suonati.


La musica occitana ci accompagna durante la visita nel senso letterale uscendo dalle casse dell’impianto audio del locale.

Proseguendo la visita fanno capolino curiosi strumenti come un flauto traverso inserito in un bastone da passeggio, il cantarane (strumento con corpo rotante, ruota dentata e impugnatura, azionato facendolo girare su se stesso che in qualche modo ricorda un giochino per bambini) insieme a flauti traversi e armoniche a bocca.


Lo strumento più suonato nella zona era il violino. Il suo utilizzo è testimoniato, non solo dai manufatti ritrovati, ma anche da quadri e fotografie d’epoca.


Da non dimenticare la ghironda, somigliante al violino per forma e diffusione; come quest’ultimo, infatti, si può suonare sia da in piedi che da seduti. La scelta è se appoggiarla sulle gambe o fissare una o più cinghie al corpo del suonatore.


Se pensiamo alla musica popolare potranno senz’altro venirci in mente le fisarmoniche e simili, presenti in gran numero in esposizione, usati nel passato e ancora al giorno d’oggi per riproporre le danze appartenenti alle più antiche tradizioni culturali della valle.
L’organetto, inventato nel 1830 circa, ha origine dall’organo a bocca diffuso in Asia in tempi antichi. In mostra troviamo esemplari eterogenei provenienti dall’area italiana, francese e austro-tedesca databili tra il XIX e il XX secolo. I cosiddetti organetti diatonici sono basati sul fatto che, come per l’armonica a bocca, si ha una nota diversa in espirazione rispetto a quella in inspirazione per ogni tasto dello strumento (ovviamente non si aziona soffiando nell’organetto😃).


Come anticipato nell’introduzione, non mancano strumenti a corde pizzicate: la mandola, il benjo, la chitarra e il dulcimer.

Infine non dimentichiamo che vi sono strumenti per creare musica in occasioni d’aggregazione sociale, ma anche rumore come corni da richiamo e campanelli. I corni veniva usati dai venditori ambulanti e dai pastori.


In conclusione, la visita è stata un’esperienza decisamente piacevole. Come avrete capito non c’è da aspettarsi un allestimento moderno e particolarmente tecnologico, ma personalmente credo che dato il contesto e i materiali esposti stonerebbe molto.
L’ottima guida, Simone, è riuscita a spiegare la musica anche a chi ne è sempre stato solo uno spettatore.
Vi racconto di quest’iniziativa purtroppo solo a mostra finita, ma spero che la prolunghino anche solo per i weekend e le occasioni di festa.
Passo la parola a voi, vi piace l'idea di vedere una mostra in montagna o preferite separare arte e natura? Cosa pensate della musica tradizionale, vi incuriosisce? Aspetto i vostri pareri nei commenti!



Vi auguro...
Tante belle cose!!!
Lady Aivlis

Commenti

  1. Ho giusto letto recentemente dei molti musei in Val Varaita dedicati alla musica... ed ecco che arriva il tuo reportage, calza giusto a pennello! :) Concordo sull'ottimo accostamento tra gli spazi espositivi "rurali" e l'oggetto della visita... durante queste mostre ci si immerge alla scoperta di vecchie tradizioni e strumenti, e adoro quanto l'atmosfera rispecchia questo fascino dell'antico! Speriamo davvero che la mostra venga riproposta presto!

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    Risposte
    1. Grazie Elisa! Sei sempre molto puntuale e precisa nelle tue considerazioni!
      Se ripropongono la mostra ti faccio sapere!

      Elimina

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