Book & Look n°1 - Tutto ma non il mio Tailleur

Book & Look

Book & Look! La rubrica che abbina un libro a un capo d’abbigliamento, a un accessorio o a uno stile particolare!



Ladies and Gentlemen, benvenuti! Per questo episodio di Book & Look vi presento "Tutto ma non il mio tailleur".
In questo caso, l'abbinamento tra il vestito e il libro è più che ovvio, il capo che meglio rappresenta questo romanzo è proprio il tailleur!

BOOK

Titolo: “Tutto ma non il mio tailleur”
Autore: Cecile Bertod
Edizione: Newton Compton Editori
Costo: 12€
Trama: Trudy Watts ha tutto quello che ha sempre sognato: un lavoro in banca che ha le piace, un ragazzo bello e di successo e un appartamento ultramoderno in una delle zone più alla moda di Londra. Non cambierebbe nulla, neanche gli orari impossibili in ufficio. Dopo sei anni dalla sua assunzione, quando ormai sta per arrivare la tanto attesa promozione e anche il suo matrimonio è vicino, ecco che una catastrofe le piomba addosso. Trudy viene trasferita in una sperduta cittadina della Scozia, a gestire una piccola filiale in deficit. L’arrivo è traumatico: detesta tutto e tutti e desidera solo scappare via. Finché compare lui, Ethan, l’affascinante proprietario di un pub, che si diverte non poco a punzecchiarla. Ed è proprio lì, in quel pub, che la sua vita improvvisamente cambierà…

In breve: Lettura gradevole e appassionante, soprattutto per quanto riguarda l’azione della seconda metà del romanzo. Ricorda il film Benvenuti al Sud (o il francese Giù al nord) per quanto riguarda la “parte lavorativa” della storia: la protagonista arrivata nel paesino sperduto non trova la casa che risponde alle sue aspettative e deve cercare un alloggio per la notte, il luogo di lavoro apre non prima delle 9 del mattino, il rigore richiesto dalla nuova arrivata non viene ben visto dagli impiegati e si crea un clima teso tra direttore e dipendenti. In questo caso la sede non è alle poste (come nel celebre film), ma in una banca.
Si differenzia dai ben noti film per l’appassionante storia d’amore che vive, o meglio cerca di evitare, la protagonista, che tra alti e bassi mi ha tenuto incollata alle pagine.

Personaggi principali:

Trudy, da sempre lavoratrice modello, pianificatrice, precisa e metodica si trova ad essere la vittima degli eventi; odiando questa sua posizione di notevole svantaggio inizia ad essere più acida e intransigente del solito.

Horace, avvocato di successo e fidanzato di Trudy; lei non ha alcun dubbio: è lui la persona giusta con cui fare il grande passo. Il loro rapporto è gestito come un’occupazione lavorativa dove i fidanzati prendono appuntamento per pranzare insieme, uscire e pure per litigare.

Ethan è il barman del pub di Turriff, dal fisico statuario e dai modi troppi grezzi per Trudy. La protagonista non lo tollera fin dal loro primo incontro che avviene durante una giornata piovosa in cui tutto sembra andare storto e le semplici battute di lui come “Dimenticato l’ombrello?”, ricevono soltanto risposte brusche e sarcastiche “No, controllavo la tenuta del cotone alle basse temperature”.

Commento: Stile, scorrevole e ironico, è in prima persona e la protagonista svariate volte si rivolge direttamente al lettore, come in una sorta di diario aperto. Alcune espressioni sono estremamente divertenti, ad esempio in un giorno in cui non si sente particolarmente attiva scrive “l’unica differenza tra me e una medusa sta nell’acconciatura”.

Trudy ama particolarmente la moda, come d’altronde la sottoscritta, ma, a differenza mia, il capo d’abbigliamento che preferisce e a cui non potrebbe mai rinunciare è il tailleur.

“Oggi ho messo un completo grigio nuovo: giacca avvitata, gonna a tubino e una camicetta bianca leggermente trasparente. […]. Inutile, non c’è nulla che mi faccia sentire più a mio agio di un completo scuro. Il tailleur, a mio avviso, non è una divisa obbligata da impiegata priva di personalità. No. Il tailleur è la quintessenza dell’efficiente. La carta vincente di chi vuole essere sempre al massimo in qualsiasi condizione o collocazione geografica. Non è una scelta di comodo, è una vera e propria filosofia di vita. Il sinonimo diretto di “continua reperibilità”, associato a un’impostazione mentale da take away monodose. Se indossi un tailleur, stai implicitamente affermando di essere tu il centro del tuo universo. A qualsiasi ora del giorno o della notte, in qualsiasi condizione climatica, in qualsiasi habitat lavorativo, ti dimostrerai sempre perfettamente amalgamata al contesto. Potrei rinunciare a tutto: parrucchiere, scarpe, borse, bigiotteria, ma non ai miei tailleur. Che dire? A ognuno le sue fissazioni. La mia ha tre bottoni e spacco laterale.”

In questo caso l’abito FA il monaco e per lei indossare un certo vestito è un’affermazione personale, quasi terapeutico. Come nel caso di un abito rosso (per una volta non tailleur!) che indossa per sentirsi meglio durante una cena con colleghi e altre personalità di Turriff.

“Quando sono tornata a casa non ero in me. Stavo per tirare fuori dei pantaloni neri, poi ho visto in un angolo dell’armadio un vecchio abito di satin che non mettevo da una vita e…Non è che sia cortissimo, no. Arriverà a metà coscia. Non è neanche tanto scollato. Non che ci sia molto da vedere. Forse è il colore. Forse il fatto che sia terribilmente aderente. Forse l’imbottitura del reggiseno. Ho anche messo un cardigan di cotone per smorzare l’effetto, ma a quanto pare… ” lascia il suo interlocutore completamente a bocca aperta.

Vi consiglio questa lettura e vi lascio la frase che mi ha fatto sorridere e in cui ho visto, in qualche modo, me stessa:
“La mia fermezza sembra suscitare l’attenzione generale molto più del delizioso soprabito che ho messo stamattina, il che è decisamente disdicevole”.

LOOK

Come ho già anticipato il capo d’abbigliamento che meglio rappresenta questo libro è il tailleur. Si può scegliere sia versione con la gonna, come piace alla nostra Trudy, oppure più moderno con i pantaloni. Quale preferite?
Vi lascio alcune immagini, trovate in rete, scelte unicamente in base al mio gusto personale.

Questo è un capo d’abbigliamento che non passa mai di moda e può esserci utile durante occasioni più ufficiali come la discussione della propria tesi di laurea, oppure in ambienti di lavoro molto formali. Per la vita di tutti i giorni è maggiormente portabile “spezzato”, abbinando la giacca a un jeans e una blusa, una t-shirt o un top di colori neutri. Chi ama osare con i colori come me potrà scegliere una giacca colorata con un jeans blu o nero, oppure una giacca più classica con un pantalone colorato.
E voi? Amate i look più classici con il rigoroso tailleur o preferite qualcosa di più moderno? Per quanto riguarda la lettura, invece, che ne pensate? Avete già letto questo romanzo o vorreste di leggerlo in futuro?


Vi auguro...
Tante belle cose!!!
Lady Aivlis

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