Vino & Vita nell'antico Egitto

Ladies and Gentlemen, benvenuti!
L’antico Egitto esercita su grandi e piccini spesso un fascino senza uguali, che lascia incantati anche i cosiddetti “non addetti al mestiere”.
Oggi vi racconto di una breve mostra organizzata nella città di Fossano (CN) per la durata di un solo weekend (21-22 aprile), ma che ho avuto il piacere di poter assistere alla conferenza di presentazione e a una breve visita guidata. Buona lettura!

La mostra “"Vino & Vita nell'antico Egitto" organizzata dall’Unitre di Fossano, è stata curata da due valenti docenti di Egittologia e Storia dell’arte: Livio Secco e Silvana Cincotti.
La mostra racconta, principalmente attraverso fotografie, il mondo dell’antico Egitto legato a quello del vino che in un modo o nell’altro è legato alla maggior parte delle civiltà.
La cultura del vino giunse nel Levante mediterraneo, attraverso la cerniera siro-palestinese con l’addomesticazione della Vitis Vinifera, dove vennero trovati i primi resti fossili della pianta.
L’Egitto è il primo luogo non originale dove venne coltivata la vite, principalmente nel Delta del Nilo, nel ramo Pelusico e nell’area del deserto occidentale, ma lungo la Valle del Nilo e nelle oasi. Il fatto curioso, come spiegavano gli egittologi, è che dobbiamo pensare all’ Egitto in epoca faraonica come a un territorio molto più verdeggiante rispetto a come si presenta al giorno d’oggi.
Attraverso quanto trovato sulle tombe e i vari reperti, si riesce a comprendere come poteva essere la vita e la coltivazione della vite.
I primi ritrovamenti di vite e vino risalgono dalla Necropoli di Abido: in una tomba faraonica sono stati ritrovate anfore con residui che tramite specifiche analisi sono stati identificati come vino.
L’anfora dove si faceva fermentare il vino era rastremata nella parte inferiore in modo da lasciare il deposito del vino al fondo.


Il vino veniva aromatizzato con fichi e altri aromi naturali.


Pitture e bassorilievi raffigurano la coltivazione di vigne e alcune delle sue fasi principali come la vendemmia e la pigiatura. Si produceva sia vino bianco sia rosso.


Per poter utilizzare in produzione anche ciò che non si riusciva ad ottenere tramite la pigiatura (circa il 30%), veniva usato uno strumento chiamato torchio formato da due manici di legno e un pezzo di stoffa che in qualche modo mi fanno ricordare una piccola amaca. Il torchio, manovrato da due uomini forzuti, veniva usato anche per estrarre profumi.

Per sigillare anfore e giare vinarie si usava un tappo di fango e paglia che riportava il sigillo a stampo con il nome del faraone e l’anno di regno del faraone e la provenienza. A quel punto il vino veniva distribuito per tutto l’Egitto.
Il vino era considerato una bevanda elitaria, la sua produzione veniva controllata dal faraone o dai membri della famiglia reale, a differenza della birra che poteva invece essere prodotta anche a livello familiare. Il vino, infatti, era molto più costoso della birra, addirittura un’anfora di vino costava quanto 10 di birra!


Nella celebre tomba di Tutankhamon sono state trovate 3 anfore di vino nella camera funeraria e 23 in magazzino. (È interessante osservare i vari sigilli applicati.)
Dopo l’epoca faraonica il vino e la vita verranno raffigurato in altre realtà, al di fuori di quella egizia, con un nuovo stile artistico e una nuova simbologia.
La mostra è stata curata in ogni singolo particolare, è curioso come ogni singola superficie sia stata allestita a tema, anche dove non te lo aspetteresti!



Al termine della conferenza e della visita guidata, tutti i partecipanti hanno avuto l’occasione di assaggiare il vino egiziano Shedeh accompagnato dal pane azimo.
La mostra verrà allestista all’unitre di Torino durante i prossimi mesi.

Personalmente, pur non essendo una grande appassionata di vino, sono stata piacevolmente colpita dal tema trattato e entusiasta dell’iniziativa! Spero sia solo la prima di molte altre!
Cosa ne pensate? Siete anche voi affascinati dall’antico Egitto o più dal vino 😃?



Vi auguro...
Tante belle cose!!!
Lady Aivlis

Commenti

  1. Una mostra davvero innovativa, soprattutto per il tema... non avrei mai pensato di accostare insieme vino ed Egitto! Ma nuovi punti di vista portano a scoprire cose inedite e diverse, quindi davvero un ottimo spunto. Peccato solo che l'allestimento sia durato così poco a Fossano!

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    1. Sono d'accordo con te, il tema è davvero originale! Spero ne facciano presto altre!

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