Leonardo Opera Omnia

Ladies and Gentlemen, benvenuti!
La mostra di cui parliamo oggi è a me cara, non solo perchè si trova nella mia città (come era successo l'anno scorso), ma per un altro motivo che mi permette di vedere i quadri più volte e anche fuori dagli orari d'apertura al pubblico.
Ciò che vi sto per dire giustifica il mio scrivere blogpost ancora più lentamente del solito... questa volta anch'io faccio parte dello staff con i compiti di sorveglianza e visite guidate a gruppi e scolaresche!



Leonardo Opera Omnia

Dove: Fossano - Castello degli Acaja, Museo Diocesano, Chiesa della Santissima Trinità (CN)
Periodo: 21 settembre 2018 - 13 gennaio 2019
Orari: Venerdì ore 15-19; Sabato e Domenica (e festivi) ore 10-19;
Biglietti: 8€ intero, 5€ ridotto;
Info: visitfossano.it ; Associazione artistico-culturale Atelier Kadalù, E-mail:leonardo@atelierkadalu.it;
Tel: Associazione artistico-culturale Atelier Kadalù. cell. 351 563 3853

La/e location
Il percorso di visita è organizzato su tre sedi distanti 5 minuti a piedi l'una dell'altra: il Castello degli Acaja (dove è presente la biglietteria), il museo Diocesano e la Chiesa della Santissima Trinità, detta dei Battuti Rossi. Si accede con un unico biglietto che viene controllato all'ingresso di ogni sala.
Il fatto che sia dislocata in luoghi diversi, per quanto possa sembrare scomodo soprattutto a chi non è della zona, permette di passeggiare per le vie promuovendo la città stessa e facendo scoprire angoli urbani poco conosciuti addirittura ad alcuni fossanesi.



Due parole sull'artista
Leonardo da Vinci (1452- 1519) è uno dei personaggi più poliedrici del suo tempo e, più in generale, della storia per quanto riguarda la varietà delle discipline del sapere da lui trattate: arti pittoriche e scultoree, ingegneria, idraulica, botanica, geologia, anatomia, musica e altre ancora.
La sua formazione ha luogo a Firenze, nell'importante bottega del Verrocchio (in cui studiarono anche artisti come Botticelli e Ghirlandaio) dove si imparavano le arti del disegno, quelle scultoree (su diversi supporti come pietra e legno), si apprendevano nozioni di carpenteria e ingegneria e si producevano anche le armature per le parate militari. La varietà di tecniche della bottega ha senz'altro contribuito a rendere Leonardo ciò che viene definito ancora oggi: un vero genio.

La mostra
Si tratta di una delle tre mostre impossibili - Caravaggio, Leonardo, Raffaello - che raccolgono tutte le opere pittoriche di questi grandi artisti e viaggiano di città in città per tutto il mondo. I quadri non sono ovviamente originali, ma riproduzioni ad altissima definizione trasportate su tele semitrasparenti delle stesse dimensioni di quelle originali; infine retroilluminati in modo tale che i colori e la luce che vediamo siano gli stessi dei capolavori di questi artisti.
La prima tappa del percorso di visita è al Castello, dove sono raccolte opere di piccole e medie dimensioni: dai quadri giovanili ai ritratti del periodo milanese.
Il confronto stilistico tra le varie opere è d'obbligo. I quadri realizzati da Leonardo poco più che ventenne ricordano ancora molto quelle del suo maestro, soprattutto per la staticità e monumentalità delle figure e per la precisione dei dettagli di tipica influenza fiamminga.
Queste caratteristiche si notano bene in: L'annunciazione (a sinistra) e La Madonna del Garofano (a destra).


Non mancano, però già nelle fasi iniziali le caratteriste che vanno a definire la pittura dell'artista: una di queste è la prospettiva aerea o dei perdimenti. Leonardo osserva che ciò che si guarda in lontananza appare con i contorni sfumati e i colori virano sui toni dell'azzurro e del grigio; l'aria risulta quindi un mezzo non completamente trasparente che fa perdere definizione. Questa tecnica viene usata per realizzare i paesaggi sullo sfondo.
Si passa poi alle opere del periodo milanese presso la corte di Ludovico il Moro, tra cui i ritratti. Si va a definire una nuova tipologia di raffigurazione, detta dalla critica: ritratto in movimento. Osservando La Dama con l'ermellino, si nota che il busto è rivolto da una parte, mentre la testa dall'altra, così come lo sguardo che non guarda lo spettatore, ma è volto altrove come se qualcuno avesse appena chiamato la giovane donna e lei si fosse girata.



Tra i ritratti non può mancare La Gioconda, uno quadri più famosi al mondo per il sorriso enigmatico, per il suo sguardo che segue chiunque la guardi negli occhi e non solo. Il volto della Monna Lisa (così chiamata nonostante non si abbia la certezza della sua identità) è realizzato con la tecnica dello sfumato: dal momento che in natura non esiste la linea di contorno nemmeno Leonardo la inserisce nei suoi dipinti sfumando il colore con i polpastrelli o con un panno e andando a definire i lineamenti con il chiaroscuro. Lo sfumato è presente in quasi tutti visi della produzione leonardesca e raggiunge i massimi splendori con La Gioconda.



Nella sala del Castello è presente anche l'opera che va a ornare tutti i banner, le didascalie e i volantini della mostra.
Si tratta di una testa di fanciulla il cui volto realizzato con la tecnica dello sfumato è di una dolcezza estrema. Pur non essendo finito si vede che la ragazza, a differenza delle altre figure femminili, ha i capelli ondulati sciolti, per questo viene chiamata La Scapigliata.



La seconda tappa del percorso consigliato è il Museo Diocesano che ospita opere di maggiori dimensioni.
Sono presenti entrambe le versioni de La Vergine delle rocce (opera rifatta in quanto rifiutata dalla committenza), poste una accanto all'altra in modo da permettere un confronto che, con gli originali conservati uno a Parigi e uno a Londra, non sarebbe possibile.



Questi non sono gli unici quadri che si somigliano in sala, troviamo, infatti, San Giovanni e Bacco. Dapprincipio erano due San Giovanni Battista, ma in un momento imprecisato nella corte francese (dove il quadro era conservato) a seguito di un nuovo interesse per usi e costumi greco-romani, l'opera viene modificata: la croce che lui indica si trasforma nel bastone dei baccanali, la pelliccia di cammello si riempie di macchie a ricordare quella di un leopardo e la pianta in secondo piano diventa una vite.


La visita si conclude alla Chiesa della Santissima Trinità dove c'è l'ultimo quadro che è anche l'Ultima cena (o Il Cenacolo).
Non ci sono parole per descrivere l'impatto visivo che l'opera (di dimensioni di 460 cm x 880 cm), posta dall'altare di questa bellissima chiesa, dia a chi entra.
Si tratta della riproduzione di un affresco che Leonardo, grande sperimentatore, realizza con una tecnica che non è propria delle pitture murali, ma adatta alle tele: anzichè il buon fresco fiorentino usa tempera mista a olio. L'esperimento non va a buon fine, già dopo 50 anni il dipinto inizia a deteriorarsi e subisce così numerosi restauri, al punto che meno del 50% della pittura che vediamo oggi risale a Leonardo.


Un'altra innovazione del Cenacolo è il momento rappresentato, non quello dell'eucarestia come tipico per i refettori (in questo caso quello della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano), ma quello in cui Gesù dice ai suoi apostoli "Uno di voi mi tradirà".
Gli apostoli reagiscono a questa notizia ognuno con una reazione diversa da quella degli altri e molto umana: c'è chi allarga le braccia per lo stupore, chi si alza di scatto da tavola, chi chiede spiegazioni al vicino e chi si indica il petto dubitando di sè...
Quest'aspetto della produzione pittorica di Leonardo viene definito dalla critica poetica degli affetti o moti dell'anima.
Molte teorie ed interpretazioni sono state formulate su questo affresco, ve ne lascio alcune:
  • il fatto che gli apostoli siano 12 e disposti a gruppi di 3 fa pensare ai dodici mesi divisi in 4 stagioni;
  • 12 sono anche i segni zodiacali;
  • se immaginiamo un grande pentagramma sul dipinto le mani degli apostoli vanno a formare delle note che danno origine a una melodia;
  • in origine del dodicesimo apostolo doveva essere raffigurata solo la mano con il coltello che poi è stata collegata alla figura di Pietro;
  • l'apostolo Tommaso (quello con il dito alzato alla destra di Gesù) è stato aggiunto posticcio e non da Leonardo in persona.
La visita si conclude qui, vi ringrazio per l'attenzione! Se avete domande resto a disposizione...Ops!
Per concludere consiglio LEONARDO OPERA OMNIA a un pubblico di ogni età; avere la possibilità di vedere tutta la produzione pittorica di Leonardo da Vinci in un'ora e mezza è un'occasione unica e infattibile con i quadri originali sparsi in giro per il mondo!
Ho cercato di darvi un piccolo assaggio di ciò che è la mostra, vi è venuta voglia di venire a vederla?
Avete mai visto musei che offrono esperienze di visita tramite le nuove tecnologie senza neanche un originale in sala come in questo caso? Cosa ne pensate?
Aspetto i vostri commenti e colgo l'occasione di augurarvi buone feste!



Vi auguro...
Tante belle cose!!!
Lady Aivlis


Commenti

  1. Come dici tu, una mostra del genere è un'occasione unica poter ammirare tutte le opere di Leonardo in un'unica città. Anche se sono solo trasposizioni, il fatto che siano state riproposte seguendo i colori e le dimensioni degli originali credo che fornisca un forte impatto al visitatore. Molto interessante anche l'allestimento dislocato su sedi diverse, che permette di scoprire punti e location sempre nuove della città!
    Dopo questo post una visita è davvero d'obbligo!

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