DAL NULLA AL SOGNO

Ladies and Gentlemen, benvenuti!
Oggi vi racconto di una mostra che ho visto ben due volte, una con visita guidata e una senza... e mi sono divertita molto in entrambi i casi!


DAL NULLA AL SOGNO. DADA E SURREALISMO DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO BOIJMANS VAN BEUNINGEN

Dove: FONDAZIONE FERRERO, Alba (CN)
Periodo: dal 27 ottobre 2018 al 25 febbraio 2019
Orari: giorni feriali dalle 15 alle 19, sabato e festivi dalle 10 alle 19; chiuso il martedì
Biglietti: INGRESSO GRATUITO, consigliata la prenotazione
Info: www.fondazioneferrero.it
segreteria 0173295259 info@fondazioneferrero.it,
ufficio stampa 0173 295094 ufficiostampa@fondazioneferrero.it

La location
La Fondazione Ferrero è nata nel 1983 come “Opera Sociale Ferrero”, dal 1991 è riconosciuta dal Ministero dell’Interno come Fondazione e rientra nelle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (O.n.l.u.s.). Da tempo investe nella cultura valorizzando il territorio albese e piemontese. Nel campo della storia dell'arte gli interessi della Fondazione spaziano dal XV secolo all’età contemporanea. Vengono organizzate mostre, convegni e pubblicazioni.

La mostra
Dopo una breve sosta in una sala dove viene proiettato un video esplicativo realizzato appositamente per la mostra, il visitatore inizia il percorso espositivo con un'idea precisa del Dada e del Surrealismo (nel caso di visita guidata provvede la guida a riassumere i concetti principali).
Il movimento Dada (il cui termine in italiano non significa nulla, ma in altre lingue assume un significato come "si si" o "no no" ) nasce durante la prima guerra mondiale in Svizzera, territorio neutrale. Coloro che ne fanno parte, oltre ad aborrire la guerra, rifiutano gli standard artistici e culturali, andando a stravolgere con le loro stravaganti opere l'estetica del tempo.
Il Dadaismo si esaurisce in pochi anni (intorno al 1920) e come sua evoluzione nasce il Surrealismo, movimento letterario e artistico che va a dare rilevanza al sogno e all'inconscio (ispirato dalla lettura de L'interpretazione dei sogni di Freud).
Le opere della mostra provengono dalla collezione del museo BOIJMANS VAN BEUNINGEN di Rotterdam. La maggior parte di queste è esposta in Italia per la prima volta in assoluto.
Avendo annullato il concetto tradizionale dell'opera d'arte alcune di esse, non necessariamente pittoriche, sono esposte in vetrine. Cambia il concetto di oggetto artistico, troviamo infatti: collage, rielaborazione d'immagini famose (come la Gioconda con i baffi) e ready made (oggetti di uso comune decontestualizzati e resi opere d'arte senza modificare il loro aspetto).
Interessante anche la scatola dell'artista contenente le opere di piccole dimensioni come un mini museo portatile.


Come dei flussi di pensiero vengono create analogie tra oggetti che non c'entrano nulla al fine di suscitare meraviglia.
È un buon esempio Cadeau di May Ray, un ferro da stiro con chiodi sulla piastra, inutile poiché non più adatto a stirare e nonostante il suo nome (cadeau in francese significa dono) non è piacevole da ricevere come regalo in quanto per maneggiarlo chiunque rischierebbe di pungersi.
Nella stessa vetrina, sempre dello stesso artista, compare la fotografia di un occhio di una persona amata in passato sistemato su un metronomo e una ruota della fortuna con sotto un rotolo di carta igienica con un numero scritto su ogni strappo, consegnato a ognuno dei partecipanti alla serata durante la quale ci sarà un'estrazione e chi avrà il numero vincente e si porterà a casa l'opera.


L'arte si avvicina al mondo commerciale, soprattutto nella persona di Salvador Dalì, che collaborando con una pasticceria, presta la celebre immagine degli orologi molli per una scatola di cioccolatini; quest'ultimi offrono una analogia interessante con il quadro originale: messi al sole si scioglieranno diventando come gli orologi molli. Secondo altri esponenti del Surrealismo come Breton, Dalì a un certo punto si commercializza troppo, ma cosa ci si può aspettare da chi ha come anagramma del proprio nome Avida Dollars?


Dalì collabora con Elsa Schiaparelli, la celebre stilista portatrice di una nuova moda estrosa, fantasiosa ( e rosa!).
In mostra troviamo l'iconico telefono aragosta che ha ispirato modelli sartoriali e il prêt-à-porter di Elsa.


René Magritte è caratterizzato, invece, da uno stile definito illusionismo onirico e realizza tutta una serie di immagini paradossali.
Egli non amava dipingere i ritratti (ad esclusione del suo autoritratto) e inventa un disturbo dell'immagine dove un uomo di spalle davanti a uno specchio non si specchia, mentre il libro accanto alla figura viene specchiato perfettamente.
Un altro esempio di questi paradossi, alquanto perturbante, è Il modello rosso dove uno stivale (oggetto di pelle morta) si trasforma in un piede (di pelle viva).


Proseguendo per le sale della mostra troviamo lavori pittorici e scultorei di Dalì, tra cui il quadro simbolo della mostra: Landscape with a Girl Skipping Rope (paesaggio con fanciulla che salta la corda),1936.
Mentre la nostra attenzione è catturata, come è preannunciato dal titolo, dalla fanciulla che salta la corda al centro, a un secondo sguardo osserveremo alcuni particolari un po' strani: due scheletri che camminano abbracciati sulla destra le cui ombre vanno nella direzione opposta rispetto a quella della ragazza incuranti di ogni legge della fisica come le nuvole sullo sfondo, una roccia di una forma in cui ognuno vede qualcosa di diverso (dicono un gatto, ma io personalmente vedo un elefante) sullo sfondo accanto a un campanile catalano nato da una collaborazione con Walt Disney.


Continuando a parlare di Dalì vediamo attraverso le sue opere la sua produttività e varietà.
Non si può non ricordare Couple aux têtes pleines de nuages (La coppia con le teste piene di nuvole), ovvero la rappresentazione dello stesso Dalì insieme a Gala (la sua amata) le cui sagome racchiudono un paesaggio desertico e nuvole volte a dare un senso di leggerezza.



Memorabile è anche la Venere di Milo con cassetti apribili tramite soffici pompon in pelliccia, piacevoli al tatto, ma sicuramente poco funzionali.


Il suo estro poliedrico gli permette di realizzare poi un divano labbra (di cui potete leggere qualcosa in più qui) ispirandosi alla bocca della bellissima attrice anni'30 Mae West.



Salvador Dalì affronta la tematica delle guerra, in questo caso la guerra civile spagnola, raffigurando la Spagna come una figura femminile composta cavalieri in battaglia. È difficile da vedere, ma il volto caratterizzato da labbra rosse ricorda quello della Vergine delle rocce di Leonardo, mentre i combattenti i guerrieri della battaglia di Anghiari, lavoro perduto di Leonardo da Vinci.


L'esplorazione di tecniche e materiali diversi è diffusa nella corrente artistica, Man Ray arriva pure a inventarne una nuova: la Rayografia!
La scoperta in realtà avviene per caso: Man Ray era un fotografo e come tale aveva con sè lastre fotografiche, ma un giorno ne lascia una incustodita su cui finiscono alcuni oggetti e quando arriva un raggio di sole il tutto rimane impressionato sulla lastra! Le rayografie a differenza degli altri oggetti artistici surrealisti, saranno le uniche ad essere pezzi unici poichè non ripetibili.



Ultimo quadro, ma non per importanza, presenta una sfilata di personaggi assurdi che vanno a richiamare altre opere di Magritte: un barile, una statua, un leone, un biliardo...la cui chiave di lettura è l'immaginazione.


Per concludere, come avrete capito, sono rimasta molto contenta di "DAL NULLA AL SOGNO" e dispiaciuta di non aver potuto parlarvene prima. Questa mostra offre la possibilità di vedere opere molto famose e importanti per la storia dell'arte.
Il mio consiglio, soprattutto per i non addetti ai lavori, è quello documentarsi prima o tenere in considerazione la possibilità di una visita guidata.
Spero che questo "assaggio virtuale" vi sia piaciuto, ma ora la parola a voi... qual è opera che vi ha incuriosito di più?
Amate i movimenti d'avanguardia o preferite l'arte più tradizionale?



Vi auguro...
Tante belle cose!!!
Lady Aivlis

Commenti

  1. Dalì è un artista che mi affascina da sempre, trovo che le sue opere abbiano un non so che di ipnotico... a ogni sguardo si coglie qualcosa di nuovo. Ho avuto la fortuna di visitare una mostra a lui dedicata a Firenze e come te l'ho apprezzato tantissimo! Sicuramente sono opere che meritano una visita dal vivo!

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    1. Sono d'accordo le opere di Dalì viste dal vivo sono davvero emozionanti!

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  2. Vista!
    Pur non amando molto dada e surrealisti, la mostra è molto ricca e affascinante, il video iniziale fondamentale per capirci qualcosa (se non hai la guida!).
    E poi hai scelto di parlare proprio delle opere che mi hanno colpito di più ;)
    Bellissimo il paesaggio di Dalì. Speravo di vedere più orologi molli, ma va bene così!

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    1. Sono d'accordo con te e piacevolmente colpita che ci abbiano affascinato le stesse opere!
      Gli orologi molli sono un'istituzione, mi sono accontentata di vederli sulla scatola di cioccolatini^^

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