Review: Loro ci salveranno

Ladies and Gentlemen, benvenuti!
Oggi parliamo di libri, esplorando un genere nuovo al blog, quello della narrativa fantascientifica, con il romanzo “Loro ci salveranno” di Chiara Borghi. Spero che questo mio esplorare letture diverse vi faccia piacere e vi incuriosisca, buona continuazione!

Autore: Chiara Borghi
Titolo: Loro ci salveranno
Copertina flessibile: € 14,90
Editore: Il Seme Bianco
Prima pubblicazione: 3 ottobre 2018
Trama: Dagli anni Settanta gran parte dell’umanità è in fibrillazione per la sopravvivenza del nostro pianeta a causa dell’inquinamento inarrestabile del nostro habitat. La salvezza tuttavia non arriverà dai movimenti ambientalisti, i Bastardi Verdi, assetati di potere, ma da una specie aliena umanoide super evoluta: i Fuel Super Rosso. Siamo nel 2020 e i Fuel stanno per entrare nell’atmosfera terrestre aiutati da un manipolo ristretto di persone illuminate, capeggiate da Tomaso, benzinaio depresso con qualche guaio con la giustizia, e Nicola, un ex attivista politico, interessato unicamente al consumo di hashish e alle partite della “Magica”. I due uniscono le forze per organizzare un evento che riveli al mondo la portata rivoluzionaria di questa scoperta. Si mobilitano milioni di persone, pronte ad accogliere i Fuel Super Rosso, perché in fondo tutti vogliono credere che Loro ci salveranno.

In breve
Non leggo solitamente di alieni, astronavi e mutazioni genetiche, ma se un libro è ben scritto e dalla trama interessante non mi tiro indietro e gli dò una possibilità.
Il tema dell’alieno insieme a quello dell’evoluzione umana e dell’ambiente sono ben sviluppati; in un mondo dove ci siamo ormai resi conto che l’inquinamento e il nostro stile di vita stanno andando a distruggere irrimediabilmente il pianeta, pensare di dover essere noi uomini ad adeguarci al cambiamento fino a diventare umanoidi atti a respirare idrocarburi e bere benzina è piuttosto destabilizzante! Soprattutto se pensiamo alle manifestazioni di questi tempi sostenuti da Greta Thunberg, giovane attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico.
Questo romanzo è relativamente corto (152 pagine) e molto scorrevole. Personalmente, l’ho letto comunque poco per volta, un paio di capitoli alla sera prima di dormire.
I capitoli sono brevi e scritti con narratore esterno e il punto di vista varia a seconda del personaggio.

I personaggi
I personaggi descritti in questo romanzo sono tanti e il narratore si focalizza sulla vita e i pensieri di ognuno di essi, quasi a ricordare un romanzo corale.

Tomaso Nitri, classe 1972, leader italiano del Movimento Fuelista ha un distributore di benzina ed è pienamente convinto del progetto evolutivo da homo sapiens a Fuel, come potete leggere nel passo seguente.

Tomaso sentiva che la mutazione in homo sapiens Fuel stava avvenendo: i fumi della benzina gli sembravano più respirabili, li sentiva benefici nei polmoni, così come il fumo di scarico delle auto e tutta l’aria ricca di PM10 in generale.

Nicola Angelucci, detto Cilotto (soprannome derivato dal suo vizio per il cilum), sta da anni in un centro sociale e si imbatte per caso nel video del movimento fuelista controllando Facebook; spinto da voglia di agire e partecipare a una manifestazione come si deve decide di farne parte, ma non senza alcune perplessità.

Il manifesto in sé, gli sembrava alquanto assurdo. Inoltre andava praticamente contro ad ogni sua precedente convinzione. Lui che era stato ambientalista fin dagli anni ‘90, quando le fabbriche chimiche scaricavano direttamente in mare in assoluta tranquillità, non riusciva proprio a capire cosa volessero dimostrare questi Fuel. Sul fatto che fossero alieni, poi, nutriva fortissimi dubbi anche se più di una volta era stato persuaso sull’esistenza di altre forme di vita, su altri pianeti o in altre galassie come enunciava il paradosso di Enrico Fermi: sicuramente esistono altre galassie ma non è detto che si siano messe in contatto con noi. Questi “bevitori di benzina” che respiravano solo idrocarburi gli sembravano inquietanti distruttori. Nicola sentiva di essere nelle fila dei Bastardi verdi come li chiamava il sito, di certo era indiscutibile la sua profonda ammirazione per Barack Obama e qualunque potente che si impegnasse per la salvaguardia del pianeta.

Viola Pia moglie di Gianni Morando ex muratore diventato artista di arte contemporanea, scopre del movimento Fuel mentre sta lavorando per lui: controllando la pagina Facebook del marito si imbatte in quella di Tomaso che ha ben 30mila mi piace in più! Dopo essersi documentata sulla faccenda decide che il progetto fa al caso suo, mossa sopratutto da un desiderio di realizzazione personale.

Ora che sapeva il piano dei Fuel Super Rosso e vi aveva aderito, si sentiva finalmente parte di un progetto ad ampio respiro, qualcosa di veramente importante e imprescindibile. Lei, da sola senza suo marito.

Sara, ex fidanzata di Nicola, donna dalla personalità estrosa e creativa, rimane dubbiosa dopo aver ascoltato l’ennesima narrazione sui Fuel Super Rosso.

Però per lei le cose, seppur affascinanti, non tornavano. Il primo paradosso era sicuramente quello dell’evoluzione. Come potevano accelerare la nostra evoluzione, guidandola in modo artificiale verso la loro specie? […]
Quella che proponevano loro sembrava piuttosto una contaminazione. […]
La cosa che più infastidiva Sara era la convinzione scientifica che le uniche forme di vita intelligente ed evolute dell’intero universo fossero comunque appartenenti al ceppo umano. Le sembrava così riduttivo e antropocentrico.

Il genere apparentemente fantascientifico, non mi ha precluso la possibilità di fare delle riflessioni attuali e molto concrete.
La lotta per il benessere del pianeta avviene, come pensa Nicola, in un modo controverso forse ma sicuramente rivoluzionario.
Rivoluzionario non è però sinonimo di giusto, nè tantomeno sbagliato, ma va a indicare soltanto la modalità per raggiungere uno scopo, e sebbene in alcuni casi le rivoluzioni hanno portato "del bene", questa non è una regola assoluta.
Emblematiche sono invece le parole di Tomaso:
«Loro ci salveranno». Non c’era cosa più dolce che l’avere un salvatore. […]
Ma pensare che ci sia qualcuno che possa salvarci, per quanto dolce la cosa possa essere, non è anche un modo per venire meno alle nostre responsabilità?
Non è un modo per ostinarsi a non cambiare uno stile di vita nonostante questo possa essere sbagliato?
Non è un modo per arrendersi agli errori del passato pensando che ormai è troppo tardi per tornare indietro?

Spero che questo libro, vi abbia incuriosito e soprattutto che vi abbia fatto riflettere sulle considerazioni sorte durante la lettura sul tema ambientale, caro a me e tanti altri giovani!
Lascio ora la parola a voi, cosa pensate di questa narrazione? Vi foste trovati coinvolti in un'esperienza simile avreste accettato di farne parte o, come avrei fatto io, sareste rimasti con qualche dubbio riguardo al modo più corretto di salvare il pianeta?



Vi auguro...
Tante belle cose!!!
Lady Aivlis

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