I materiali della moda. La rafia

I materiali della moda!

La rubrica che racconta da cosa sono composti abiti e accessori!



Ladies and Gentlemen, benvenuti!
È con sommo piacere che vi presento una nuova rubrica, I MATERIALI DELLA MODA!
Complici i miei studi universitari (Scienza dei Materiali per i Beni Culturali), ho deciso di istituire questo nuovo appuntamento sul blog che tratterà delle principali fibre tessili (e non solo) che vengono impiegate per realizzare abiti e accessori.
Il materiale scelto sarà abbinato al capo d’abbigliamento della rubrica L'ABITO BUONO (link qui) di Fashionandbook, collega blogger con cui sono felicissima di collaborare😃.
Protagonista della settimana è un accessorio che a me piace molto, il cappello a falda larga, che, data la stagione, ho immaginato in paglia... o meglio in rafia!

La rafia

La Raphia farinifera è una pianta originaria del Madagascar, ma anche delle coste orientali dell’Africa. Il termine raphia deriva dal greco raphis = ago, aculeo, in riferimento ai frutti appuntiti, mentre farinifera allude alla farina ricavata dal midollo del fusto, particolarmente ricco di amido.
Dal punto di vista botanico si tratta di una palma molto particolare,caratterizzata da fusti multipli, alti da 2 a 9 m, coperti nella parte superiore dai resti delle basi fogliari frammiste a lunghe fibre scure.
Presenta foglie molto lunghe: da 9-10 metri fino a 20! Le foglie, infatti, vengono utilizzate per la produzione della rafia, una fibra tenace e grossolana ampiamente utilizzata soprattutto in floricoltura e in orticoltura, in qualità di legacci molto resistenti, ma anche per svariati lavori di intreccio (stuoie, cestini, cappelli, borse e vari accessori).


Un filo di rafia naturale ha lunghezza massima di circa 1,5 m e larghezza irregolare.
Le fibre naturali rappresentano oggi il 40% delle fibre tessili utilizzate nel mondo, mentre il 60% è rappresentato dalle fibre sintetiche e artificiali; infatti esiste anche una rafia di tipo sintetico: quando la troviamo in rocchetto o in matassa con lunghezza superiore al metro e mezzo e larghezza regolare non è veramente rafia, ma può essere rafia sintetica, prodotta da un materiale plastico (polipropilene), o artificiale (viscosa).


La prima azienda al mondo a progettare e realizzare impianti per la produzione di rafia in polipropilene fu italiana, la milanese COVEMA, fondata dai fratelli Dino e Marco Terragni. Con l’apertura dei mercati esteri, soprattutto con l’America Latina, ci fu la richiesta di poter produrre in plastica oggetti fino ad allora realizzati in legno o carta o vetro. Dopo una fase di ricerca e sviluppo e una collaborazione con la ditta svizzera Sulzer, produttrice di telai piani per tessitura di fibre naturali, la Covema brevettò i primi impianti per la produzione di rafia sintetica.


Attualmente i tessuti in rafia sintetica vengono usati per fabbricare teli di protezione, sacchi per riso, patate, agrumi e molti altri, soprattutto se si decide di ricoprire il tessuto di rafia con un sottile film di polietilene in modo da renderlo impermeabile.
Dal punto di vista creativo la rafia sintetica è adatta a molte attività manuali, io personalmente mi sono sempre limitata a usarla per decorare pacchi regalo, ma per chi ama sferruzzare o ricamare ci sono tante altre possibilità:
  • fare una borsa all'uncinetto
  • creare accessori e oggetti decorativi usando i ferri 
  • ricamare una borsa, un paio di scarpe o un cappello di paglia
  • realizzare dei bijoux fai-da-te.
Insomma, ce n'è per tutti i gusti e di tutti i colori!


In conclusione spero che la prima puntata della nuova rubrica vi sia piaciuta, vi invito a leggere l’articolo sul cappello a tesa larga sul blog di Fashionandbook (qui) e a raccontarmi nei commenti se vi piace la rafia come materiale per gli accessori estivi.
Siete amanti degli ampi cappelli a tesa larga per proteggervi dal sole o temete di sembrare dei "paralume"😃 e preferite i più sportivi cappellini con visiera?





Vi auguro...
Tante belle cose!!!
Lady Aivlis

Commenti

  1. Wow, questa rubrica è super interessante!!
    La rafia in particolare è un materiale su cui non mi ero mai posta domande...come te la uso soltanto per pacchi e pacchetti! Ma a questo punto dovrò procurarmi anche un bel cappello a tesa larga, visto anche l'excursus sull'altro blog ;)
    Attendo nuove chicche allora :)

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    1. Ciao Gessica! Sono contenta che ti piaccia la nuova rubrica. Non vedo l'ora di scrivere del prossimo materiale!
      I cappelli a tesa larga bellissimi😊😍

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  2. Nuova rubrica davvero super innovativa! Da profana non vedo l'ora di imparare di più sui tessuti che proporrai!
    Come Gessica, anch'io ho sempre conosciuto e usato la rafia solo per pacchi e fiocchi. Terrò gli occhi aperti nei negozi perchè nelle stagioni calde i cappelli di questo genere sono un must <3

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    1. Sono contenta che la nuova rubrica ti sia piaciuta!
      Non vedo l'ora di farti conoscere nuovi materiali^^
      Adoro i cappelli :-)

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  3. Sempre i cappelli, che ci hanno la possibilità d’estete di sentirci delle dive degli anni ‘50. É un materiale molto bello di cui non conoscevo tutti questi aneddoti... avevo visto anche delle borsette molto carine! Complimenti per la nuova rubrica, avrò modo di imparare molto!

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    1. Anch'io adoro i cappelli da diva anni '50!
      Grazie, sono contenta che questa nuova rubrica ti sia piaciuta!

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