Ladies and Gentlemen, benvenuti!
Oggi vi presento una mostra molto interessante che, purtroppo, si sta per concludere!
Si tratta di "Giuseppe Penone - Incidenze nel Vuoto" presso il museo Civico di Cuneo!
Dove:
Complesso Monumentale di San Francesco, via Santa Maria 10, Cuneo
Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, piazza Mafalda di Savoia, Rivoli Torino. Periodo: 12 ottobre 2019 - 2 febbraio 2020 Orari: martedì - sabato 15:30- 18:30; Domenica 11:00- 18:30. Biglietti: Ingresso gratuito Info: Mail:info@fondazionecrc.it (Cuneo)
info@castellodirivoli.org (Rivoli) Tel:0171/452711 (Cuneo)
011/9565222 (Rivoli)
La location
Come avrete capito dalle doppie informazioni qui sopra, la mostra si snoda in due sedi frutto di condivisione espositiva tra il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo e il giardino del Castello di Rivoli.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione CRC e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ed è stato curato dal direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev, con l’assistenza curatoriale di Giulia Colletti.
Io mi concentrerò su quanto ho potuto vedere a Cuneo.
Come già il Museo Civico di Savigliano, il museo civico di Cuneo si trova in un ex convento di frati francescani e la chiesa adiacente è ora adibita a spazio espositivo.
La mostra
Nella ex chiesa di San Francesco sono state inserite le opere dell'artista secondo le sue direttive, in modo da ambientarle perfettamente nell'architettura che le ospita.
Giuseppe Penone è uno dei principali esponenti dell'Arte povera.
L'arte povera si sviluppa nella seconda metà degli anni '60 in contrapposizione con l'arte tradizionale e ne rifiuta i supporti e le tecniche, volgendosi a materiali "poveri" come terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali.
Per Penone la scelta di materiali legati alla natura, quali legno e bronzo, fa anche parte del suo vissuto, infatti è nato a Garessio (CN) nel 1947 e sicuramente conosce bene boschi e piante.
Egli ha una particolare concezione dell'elemento vegetale: per lui un albero è già di per sé una scultura perfetta; si concentra infatti sull'interazione fra uomo e natura.
Nel bosco di Garessio l'artista mette in atto una serie di performance su come l'intervento umano può modificare la natura e il suo processo di crescita, ponendo in relazione anche il concetto temporale differente tra un albero e una persona.
Una mano umana stringendo il tronco di un albero, anche per una giornata intera non potrà dare effetti visibili nell'immediato, ma il calco della stessa mano potrà andare a modificare la sua crescita.
In mostra al centro della navata centrale l'occhio del visitatore è catturato da Matrice un tronco di abete bianco scavato e aperto lungo l'asse longitudinale come se fosse un libro; sono rimasti al loro posto originale rami, corteccia e persino dei licheni!
L'abete è stato sezionato e scavato, attraverso la sezione trasversale, o meglio, ciò che ne rimane, si possono contare gli anelli di accrescimento che vengono usati per datare gli alberi.
Il fatto che il tronco sia stato scavato è come se fosse rimasta la pelle più esterna della pianta, lasciando un "vuoto", una sorta di stampo per qualcosa. In una parte della scultura, è presente una porzione in positivo fusa in bronzo lunga circa 170 cm, altezza media di una persona, così egli va a inserire l'aspetto umano nella matrice vegetale.
Come accennavo precedentemente l'opera è perfettamente ambientata, l'artista sceglie per lo spazio espositivo di Cuneo una scultura che si espande in orizzontale, così come l'andamento della navata centrale e lo scavo archeologico a vista (attraverso un pavimento trasparente).
L'opera posizionata nella zona dell'abside s'intitola Suture, ovvero le giunzioni delle varie ossa che compongono il cranio che si presentano come linee frastagliate.
Ci troviamo di nuovo davanti alla presenza di uno spazio vuoto che va a completare la scultura.
Al sostegno della struttura è presente una Y realizzata in tubi di acciaio ricoperti di plexiglass. Essi sono riempiti di terra come simbolo della sedimentazione della nostra memoria, mentre la Y va a imitare il processo di biforcazione presente nelle sinapsi del nostro cervello o anche le biforcazioni delle foglie in natura.
Una chiave di lettura sta nel vedere in Suture e in Matrice un enorme gigante coricato, il cui corpo è rappresentato dalle due opere, il cranio dalla prima e il midollo della seconda.
A partire dagli anni '80 inizia a produrre Gesti vegetali sculture in bronzo pensate per un'ambiente esterno come un bosco o un giardino.
La tecnica utilizzata dall'artista prevede la lavorazione della creta su manichino e poi una successiva fusione in bronzo; per questo motivo troviamo come delle impronte in più punti, ottenute dalle ditate dell'artista.
Si intuisce la silhouette della figura umana seppur decorata da elementi legati al mondo naturale come foglie, rametti e corteccia; si va a legare, così, una perfetta relazione tra uomo e natura.
Ultima opera che vi propongo è Dafne, opera del 2014 che si rifà al mito greco di Apollo e Dafne; Apollo invaghitosi della ninfa Dafne causa freccia dell'innamoramento di Cupido la rincorre, lei chiede aiuto al padre-dio che la trasforma in una pianta d'alloro. Scelta simbolicamente più azzeccata per il fatto che l'alloro sprigiona, come meccanismo di difesa, un'intensa fragranza che allontana gli insetti.
Sebbene la scultura rappresenti un tronco d'albero con tanto di venature proprie del legno, osservandone il profilo si può scorgere un'andamento sinuoso tipico di un corpo femminile.
Come per l'opera precedente anche in questo caso si possono notare le ditate dell'artista sulla superficie scultorea.
Oltre alle opere d'arte sono esposti anche disegni preparatori e un bozzetto in metallo dipinto.
Per concludere, sicuramente posso affermare che è una mostra di grande impatto sia dal punto di vista monumentale sia da quello emotivo!
Nonostante alcuni dei lavori di Penone risalgano agli anni '70, l'uso del legno come materiale predominante è sempre molto attuale, così come il tema UOMO-NATURA.
Consiglio la visita a un pubblico di qualsiasi età considerando la possibilità di partecipare a una visita guidata gratuita al sabato e alla domenica pomeriggio alle 15:30.
Purtroppo questa è l'ultima settimana in cui è visitabile, quindi, correte a visitarla!
Spero che questa mini-visita virtuale vi abbia incuriosito, vi affascina l'arte contemporanea? Fatemi sapere nei commenti!
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Wow mi hai incuriosita! Non sapevo di questa mostra. Corro a vederla! Grazie :)
RispondiEliminaGrazie mille, sono contenta...buona visita allora!
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